sabato 10 novembre 2012

non sottovalutare le conseguenze dell'amore / 17

si affronta l'ultima inutile lite. 
nel corso dell'ultima inutile lite, non ci si rende conto che è l'ultima, ma ci si rende conto che è inutile. è il rendersi conto che è inutile, in effetti, a farla diventare l'ultima: si dice quello che si deve dire, nemmeno tutto, perché non importa più, diciamo una buona parte, si rifiuta il confronto, si va via.
ci si taglia i capelli.
si riflette sul fatto che alle donne con più di 23 anni lo si dovrebbe vietare per legge, di tagliarsi i capelli per una storia finita male, perché dopo quell'età una dovrebbe avere un'idea chiara di quali siano le priorità, e i capelli dovrebbero avere la precedenza su una storia finita male.
si sopravvive.
si passa dall'estate all'autunno, dai 40 gradi di agosto al freddissimo di novembre. in tre mesi i capelli sono ricresciuti di poco più di tre centimetri, sono capelli corti estivi, non capelli lunghi invernali. ci si ripromette di non farlo più, di tagliarsi i capelli cortissimi ad agosto. al limite, la prossima volta, di lasciarsi a marzo. magari aprile, che a marzo ancora fa freddo.
non ci si pensa più. quasi più. ci si pensa poco. il minimo sindacale in tre mesi, insomma.
si intercetta una frase sbagliata di un amico comune.
in cinque minuti si rivive tutta la gamma di tutto il rivivibile.
poi si pensa che si deve passare in biblioteca a restituire un libro.
che i capelli andrebbero un po' sistemati dietro.
che sarebbe una buona idea andarsene in vacanza per qualche giorno al sud.
che, davvero era inutile. e davvero era l'ultima.

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